Tra cinema e arti visive: torna l’Asolo Art Film Festival

Per il direttore artistico della 37ma edizione di Asolo Art Film Festival, Cosimo Terlizzi, lo “stordimento” provato dall’attrice teatrale Eleonora Duse nei confronti del cinema è paragonabile a quello dello spettatore contemporaneo, che per la prima volta si misura con la smaterializzazione dei dispositivi e con esperienze “oltre la dimensione della sala”. Queste le premesse alla base dell’edizione 2019 della rassegna, la più antica tra quelle dedicate ai rapporti tra il cinema e le arti visive.

In programma nella città in provincia di Treviso, dal 20 al 23 giugno, il festival ha adottato come proprio titolo Il cinematografo mi fa paura. Dall’inquietudine di Eleonora Duse (1916) alla post internet art (2019). Fascinazione dell’immagine in movimento, appunto allo scopo di analizzare gli scenari con cui è chiamato a misurarsi il pubblico in questa fase storica. I luoghi della kermesse – il teatro Duse, il Cortile del Teatro, la Sala Beltramini e la Sala della Ragione – accoglieranno gli appuntamenti del programma annuale, tra cui le 50 opera in lizza per il concorso. Di queste, 11 sono anteprime italiane, 3 anteprime internazionali, 16 anteprime mondiali.

Fondato nel 1973 dalla critica, saggista e funzionaria della Mostra del Cinema di Venezia Flavia Paulon e oggi organizzato da Asolo Art Film Festival Onlus, il Festival attualmente prevede due sezioni.
In Film Sull’Arte vengono proposti film dedicati all’arte in tutte le sue forme – arte visiva, architettura, danza, musica, biografie, lavori di ricostruzione storica sui protagonisti dell’arte; in Film d’Arte, invece, l’attenzione si concentra su opere audiovisive create “con qualsiasi tecnologia usata come strumento d’espressione“. Quest’ultima sezione, a sua volta, è suddivisa in video arte e Post Internet ART, a cura di Piero Deggiovanni.

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