(Iran) di Karim Azimi, cat. Film d’arte
Attraverso dialoghi sparuti e silenzi poetici, spezzati da urla strazianti, SURVIVOR offre una interpretazione crudele ma al tempo stesso contemplativa di casa e migrazione in cui la messinscena dichiaratamente teatrale non soggiace al rischio di un sovraccarico simbolico ma ne rende universale il drammatico messaggio. L’uso di un montaggio “predittivo”, che incalza gli eventi, drammatizza gli sguardi ed ogni piccolo gesto è magistralmente sostenuto dalle straordinarie inquadrature che scolpiscono i volti creati da pochi punti luci, per lo più naturali, come il fuoco, la luna e il sole dell’alba. Immagini che segnano la nostra memoria visiva e catturano l’onnipresente sensazione di sperdimento che pervade gli annebbiati paesaggi della costa da cui partire.