Film d’arte e sull’arte per la 37ma volta ad Asolo
Una kermesse cinematografica di 4 giorni interamente dedicati all’arte
Con un nuovo direttore artistico, il pugliese Cosimo Terlizzi, egli stesso videoartista e performer, l’Asolo Art Film Festival si appresta a inaugurare la sua 37ma edizione. Dal 20 al 23 giugno la cittadina trevigiana che fu scelta da Eleonora Duse come «buen retiro» ospiterà registi, giurati e pubblico in una kermesse cinematografica interamente dedicata all’arte. E proprio da una frase della Duse prende spunto il tema di quest’anno che ha per titolo «“Il cinematografo mi fa paura”. Dall’inquietudine della Duse (1916) alla post internet art (2019). Fascinazione dell’immagine in movimento».
«Nel 1916, spiega Terlizzi, quando il cinematografo era antagonista del teatro, la Duse aveva fatto un film, “Cerere”. L’attrice più grande di teatro andava dal palcoscenico sullo schermo. Ma lo fece con un certo timore: temeva che l’occhio del cinema la svuotasse. Per lei fu un approccio traumatico, mentre sappiamo che Mussolini capì subito la potenza del nuovo mezzo». Un filo che dal passato si lega con la più stringente contemporaneità: «Da questa affermazione prende spunto l’indagine sui nuovi linguaggi della comunicazione applicati al cinema d’arte e sulle reazioni e sentimenti che inducono sul pubblico contemporaneo. La sala del cinema si sta svuotando e sempre più spesso siamo davanti a un monitor. La cinepresa e la videocamera non ci sono più, oggi l’audiovisivo è ibridato, i dispositivi sono cambiati. Come riescono gli artisti a riassorbire l’uso dell’immagine in movimento e la sua fascinazione con la post internet art? Questo è l’interrogativo di fondo, incentrato sull’emotività».
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