Tseng Yu Chin (Taiwan)

Durata: 10′ 00″

Ogni persona è un essere sensoriale individuale. Dall’ambiente, le informazioni sensoriali entrano nel corpo, creando un feedback che si manifesta nel linguaggio del corpo e nell’espressione facciale dell’individuo. La resistenza dell’individuo contro l’omogeneizzazione collettiva è dove si sperimenta l’esistenza nel suo senso filosofico, la reazione dell'”io” che si incide sul corpo. La verità è spesso estranea a ciò che è documentato, ma trovata nelle tracce lasciate sul corpo che è testimone della propria esistenza. Il mio lavoro sottolinea che lo sguardo bilaterale tra la società e il sé è simile all’andirivieni dei dibattiti filosofici. Mette in discussione anche il concetto di pittoricità e disestetizzazione nell’immagine contemporanea. Il mio lavoro spesso assomiglia a quello di un’ambientazione teatrale, a volte è una parafrasi documentaristica (invece che una metafrasi) di eventi della vita quotidiana. Usa il video, l’installazione o la fotografia per rappresentare una fetta di un evento, una fetta di vita quotidiana o anche una fetta di un corpo. Si potrebbe interpretare l’opera come la sezione trasversale di una certa trama, che fa parte del processo di pettinatura attraverso la sua totalità.

 

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